Quest’anno tutto il Personale del CFP di Valdocco riparte dal Lago di Avigliana, la casa salesiana di Madonna dei Laghi.
Tutta la comunità educativa scolastica e formativa di Valdocco, guidata da Don Mauro Zanini, direttore dell’Opera Salesiana di Valdocco, si è radunata qui per fare il pieno di spiritualità salesiana per affrontare il nuovo anno e accogliere al meglio gli allievi che dal 10 settembre riempiranno laboratori e aule e faranno risuonare i cortili con le loro voci e li illumineranno con i loro sorrisi.
Il CFP e la Scuola Media fanno parte, insieme all’Oratorio, lo Studentato Universitario e la Parrocchia, di un’opera complessa sui cui muri é incisa la storia di Don Bosco: Valdocco, da dove tutto è partito e dove tutti tornano per incontrare nei cortili il nostro Santo fondatore.

“Talita kum”, in aramaico “fanciulla alzati” è la frase, letta da Don Mariano Filippo Ricciardi il salesiano che avvicenda Don Marco Cazzato come referente educativo, che vogliamo rivolgere a tutti i giovani, ragazze e ragazzi, ma anche ai meno giovani, con l’auspicio che possano prendere in mano la loro vita e costruire un progetto che li possa far diventare uomini attraverso il sistema della formazione professionale salesiana.
Questo è il nostro stile, questa è la nostra mission, come è scritto nel progetto che il CNOS-FAP ha presentato alle Istituzioni Italiane per gestire le attività di formazione professionale, i servizi di orientamento e di inserimento al lavoro e per i quali è stato accreditato.
Accompagnare al lavoro e alla vita la crescita e lo sviluppo dei giovani qui nei cortili e nei laboratori di Valdocco, come aveva già iniziato a fare Don Bosco a metà dell’ottocento in una Torino segnata dall’industrializzazione, con tantissimi ragazzi poveri che non avevano né scuola né lavoro, e finivano spesso in condizioni di miseria o di devianza. I laboratori sono stati la sua risposta a questo bisogno, oltre all’oratorio. E i primi laboratori di arti e mestieri furono quelli di falegnameria, tipografia, calzoleria, sartoria) in modo che i giovani avessero una formazione professionale concreta, spendibile sul lavoro. E lui stesso inserì i primi giovani scrivendo i primi contratti di lavoro per di apprendistato, cosa molto innovativa per l’epoca, in modo da proteggerli dallo sfruttamento.
Oggi Torino è cambiata molto, si è aperta al turismo e trova nei servizi annessi un nuovo sviluppo post industriale. Anche il CFP di Valdocco ha seguito questo cambiamento e i settori professionali vanno dalla Ristorazione e Pasticceria, agli Impianti Elettrici e la Domotica, fino alla Grafica, che mantiene oltre a tutti i laboratori di “Mac” della Apple, anche l’Antica Tipografia sita proprio nei locali in cui Don Bosco l’ha avviata, affiancata da un nuovo reparto con macchinari di stampa di ultima generazione dove è stato sviluppato il progetto di “impresa formativa”.
E qui che a partire dal 10 settembre riprenderemo il nostro servizio, incontrando sia gli allievi che i loro genitori, per stabilire l’alleanza educativa con la famiglia di appartenenza perchè il percorso formativo si sviluppi nel migliore dei modi.
la redazione